
Tessuti dalle patate? Negli ultimi anni, la moda sta vivendo una vera e propria rivoluzione ecologica. Tra le novità più interessanti emergono i tessuti realizzati con gli scarti delle patate, un’innovazione sorprendente che punta a ridurre l’impatto ambientale del settore tessile.
L’industria della moda è responsabile di importanti problemi ambientali: spreca enormi quantità di acqua, produce emissioni nocive e genera montagne di rifiuti. Solo l’estrazione e la lavorazione delle fibre rappresentano circa il 24% delle emissioni di tutta l’industria dell’abbigliamento.
La soluzione innovativa di Fibe: Patacel
La startup inglese Fibe ha creato Patacel, un tessuto innovativo ricavato dagli scarti delle piante di patata. Normalmente, i fusti di patata sono considerati tossici e inutilizzabili, ma grazie a un nuovo metodo ecologico, diventano una preziosa risorsa tessile. Attualmente, Patacel è composto per il 25% da fibre di patata e per il 75% da cotone, con l’obiettivo di aumentare progressivamente la quantità di fibre vegetali sostenibili.
Perché proprio le patate?
Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 375 milioni di tonnellate di patate, con enormi quantità di scarti agricoli (circa 150 milioni di tonnellate). Questi scarti contengono solanina, una sostanza tossica che ne impedisce l’utilizzo alimentare e rende complicato lo smaltimento. Normalmente, vengono bruciati o lasciati decomporre, contribuendo all’inquinamento atmosferico e alla produzione di gas serra. Usare gli scarti di patata per produrre tessuti è un esempio perfetto di economia circolare: trasforma un problema in una risorsa, riducendo contemporaneamente inquinamento e spreco.
Come si ottiengono i tessuti dalle patate?
Il processo ideato da Fibe è semplice e sostenibile:
- I fusti di patata vengono raccolti e sottoposti a un trattamento biologico che non usa sostanze chimiche aggressive.
- Enzimi e microrganismi “digeriscono” la struttura vegetale, liberando le fibre naturali.
- Le fibre vengono poi purificate e trasformate in morbidi fiocchi, simili al cotone tradizionale.
La fibra ottenuta è morbida, resistente e perfettamente adatta alla produzione di vestiti di tutti i giorni.
I vantaggi di Patacel
- Meno acqua: Patacel riduce del 99,7% il consumo di acqua rispetto al cotone tradizionale.
- Meno emissioni: Produce l’82,4% in meno di emissioni nocive.
- Nessun terreno aggiuntivo: Utilizza scarti agricoli già esistenti, senza bisogno di nuove coltivazioni.
- Proprietà antimicrobiche: Grazie alla solanina naturalmente presente, Patacel combatte i batteri senza l’uso di sostanze chimiche aggiuntive.
- Resistenza e durata: Offre una robustezza superiore rispetto a canapa e lino, ideale per capi casual e tessuti tecnici.
Sfide per il futuro
Nonostante questi enormi vantaggi, il percorso verso una moda completamente sostenibile presenta ancora delle sfide:
- È necessario migliorare i processi per arrivare a un tessuto fatto al 100% con fibre di patata.
- Serve adattare gradualmente i macchinari tessili per aumentare la produzione industriale senza costi eccessivi.
I tessuti derivati dalle patate rappresentano una svolta importante per la moda sostenibile, trasformando uno scarto agricolo problematico in una risorsa ecologica e innovativa. Se la sfida della scalabilità verrà superata, potremmo presto vestirci con abiti che rispettano davvero l’ambiente, segnando l’inizio di una rivoluzione sostenibile destinata a durare.